Oggi è uno degli alimenti più utilizzati e apprezzati dell’intero pianeta, ma non è stato sempre così: fino a poco più di duecento anni fa la patata era ancora considerata in Europa la “radice del diavolo”, guardata con sospetto dalle popolazioni e dagli esperti, che addirittura la reputavano velenosa e adatta esclusivamente a nutrire gli animali.
Nel racconto/spettacolo Tartiffla Alberto Borgatta, accompagnato dalla chitarra di Luca Borgatta, ripercorre la storia della scoperta alimentare” della patata attraverso la vicenda di uno dei pionieri della sua diffusione in Italia, il cuneese Giovanni Vincenzo Virginio, autore del Trattato di coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, che dedicò la sua intera vita e i suoi averi alla missione di portare quel tubero tanto bistrattato sulle tavole dei Piemontesi e di introdurlo come strumento per combattere carestie e carenze alimentari presso i ceti meno abbienti.
Un lungo viaggio, che inizia nelle Ande per arrivare ai piedi delle Alpi, passando per le Isole Britanniche, l’Europa centrale e l’ambizione di studiosi, pionieri e sognatori che a loro volta presero parte a questa grande missione.